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Le problematiche: Ortodonzista
Il bambino displasico, che può avere o meno qualche dente, dovrà necessariamente nella sua vita, usare protesi mobili per correggere la morfologia facciale, sia la fonazione che la masticazione. Si deve cominciare a metterle quanto prima possibile compatibilmente con la collaborazione del bambino.A questo proposito le mamme dovranno collaborate affinché il bambino accetti le protesi, evitandogli dei traumi psicologici, anche in previsione di un approccio al dentista piuttosto frequente e continuativo nel futuro del bambino. Addirittura si è riusciti a mettere una protesi mobile ad un bambino di tre anni con successo.
Anodontia
Ipodontia
Anomalie di forma dell'elemento dentario
Taurodontia
Denti sovrannumerati
Ritenzione di denti decidui
Ipoplasia dello smalto
Perdita della dimensione verticale ossea a livello alveolare e basale con conseguenze a carico del terzo medio ed inferiore della faccia
Secondo Gukes e Col I. esiste un patter caratteristico per quanto riguarda la formula dentaria dei pazienti con D.E.: gli incisivi centrali superiori sono presenti nel 42% dei casi, i primi molari maxillari nel 41% e i primi molari mandibolari nel 39%, i canini maxillari nel 22%; il gruppo di denti anteriori mandibolari è frequentemente assente.
E' possibile che non venga fatta una diagnosi precoce di D.E.: in questo caso il ritardo nella comparsa dei primi denti di latte preoccupa i genitori e fa si' che finalmente si giunga alla corretta diagnosi.
L'assenza di denti decidui all'età di 15 mesi deve indurre il sospetto di agenesie multiple da D.E.
Generalmente sono presenti più elementi dentari a livello mascellare superiore rispetto alla mandibola
Morfologicamente gli elementi dentari presenti si presentano alterati:le corone appaiono più piccole, i canini e gli incisivi superiori sono sempre conoidi.
Le agenesie ovvero l'assenza di più elementi dentari non solo permanenti ma anche decidui è il fattore patologico predominante e determinante nell'evoluzione del dimorfismo cranio-dento-facciale che si instaura in caso di D.E. Normalmente sin dai primi mesi di vita la presenza delle gemme dentarie con i loro follicoli svolge un ruolo fondamentale per la crescita corretta sia del mascellare superiore che della mandibola sia da un punto di vista quantitativi che qualitativi
L'assenza completa o parziale degli elementi dentari comporta una decisa ipoplasia di entrambi i mascellari associata ad una atrofia alveolare.
Lo scarso supporto dentario e la ridotta crescita della componente ossea basale e alveolare causano un collasso della dimensione verticale maxillo-mandibolare e una ridotta ampiezza della crescita alveolare.
Insieme di queste condizioni porta ad una riduzione della dimensione verticale anche facciale, più marcata a livello del terzo inferiore e più evidente nella visione laterale del profilo facciale.
La ridotta crescita dei mascellari si ripercuote anche sulle dimensioni antero-posteriori con conseguente retrognatia, più accentuata a livello del mascellare superiore. I bambini affetti da D.E. hanno tutti infatti una caratteristica aspetto "senile" con le seguenti caratteristiche facciali comuni a tutti i soggetti affetti:
accettuazioni delle bozze frontali
ipoplasia molare
appiattimento della piramide nasale
prominenza di padiglioni auricolari
mento prominente
labbra pronunciate ed emerse
cute periorbitaria rugoso e iperpigmentata.
Le mucose del cavo orale si presentano spesso secche e un'analisi del liquido salivare rivela una riduzione della capacità tampone e un incremento della flora batterica con una prevalenza di streptococchi beta-emolitici.
La diagnosi di D.E. è data dalla valutazione clinica facciale ed endorale,
completata dall'esecuzione di una ortopantografia delle arcate dentarie.
A partire da 6-7 anni la valutazione diagnostica va completata da una teleradiografia del cranio latero-laterale e con l'allestimento di modelli in gesso delle arcate dentarie. E' importante una corretta diagnosi differenziale con i casi di agenesie multiple non associate a quadri sindromici.
ASPETTI DENTO-FACCIALI

La presenza di anomalie dentarie e maxillo-facciali è associato al 80% dei casi di displasia ectodermica ( D.E.) e comprende:
A proposito di morfologia l'ortodonzista ricorda che si avvale e continuerà a farlo, dell'aiuto dell'Università di Milano che sta studiando la morfologia facciale e la sua crescita comparando il tutto con la crescita di soggetti sani.
Tutto ciò è utile quando si devono calcolare i punti di appoggio della protesi. Quando il bambino è piccolo necessariamente andranno messe le protesi mobili ma una volta terminata la crescita ossea e cioè ad un'età di circa 18/20 anni si potranno fare degli impianti fissi.